venerdì 28 marzo 2008

Il robot-sommelier


Il Prof. Saverio Mannino, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche dell’Università di Milano ha realizzato un robot - sommelier capace dopo un assaggio di ben 53 campioni di vino di riconoscere il vitigno, la provenienza delle bottiglie e le proprietà organolettiche di ciascuna - dall’aroma fresco e fruttato all’alto tasso di acidità, dall’intensità del colore rosso rubino all’insidiosa presenza di muffe nel tappo - senza commettere il minimo errore.

Secondo il Washington Post, in un futuro oramai non troppo lontano i sommelier - robot consiglieranno il vino nei ristoranti in quanto, questi sofisticatissimi elaboratori dotati di nasi e lingue elettroniche, presto saranno più utili all’industria enogastronomica degli attuali degustatori umani...tant'è che in alcune parti del mondo i tecno-assaggiatori hanno già preso il sopravvento sulla tavola.

Secondo gli addetti ai lavori, invece, è ancora troppo presto per celebrare il necrologio dei sommelier - uomo: «Fidarsi troppo dei cervelli elettronici è rischioso», mette in guardia William Sessions, responsabile del ministero dell’agricoltura Usa «i computer sono a rischio di hacker e basta che un cyber-terrorista manometta il software per mandare tutto all’aria».
Secondo altri, le macchine sono condannate ad una sfida impari in quanto le lingue e i nasi elettronici debbono identificare correttamente alcune molecole singole in un pool di trilioni 0ltre a calcolare le miriadi di forme in cui esse interagiscono: un’operazione che il cervello umano compie automaticamente e senza il minimo sforzo».

Beh...io direi che con tutto quello che ho speso per il corso come aspirante sommelier, ora posso solo augurarmi che codesto agglomerato di sensori elettronici high-tech si becchi un bel virus malefico!

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