mercoledì 30 gennaio 2008

Pausa Relax...

Antonio Albanese
Sommelier - Il rosso

domenica 27 gennaio 2008

Vino e Bibbia


Secondo la Bibbia la vite, se non il vino, esisteva già nel paradiso terrestre, giacchè ci viene detto che Adamo, una volta commesso il peccato, si trovò nudo, e per coprire la sua nudità prese non una foglia qualunque di un qualunque albero, ma proprio una foglia di vite. E quale fu la prima sbronza della storia?Noè...questo patriarca, dopo aver imbarcato la sua famiglia sulla barca ed esser giunto in Armenia, dove si stabilì, piantò la vite di cui aveva portato con sè le radici. E da questa vite, egli raccolse l'uva con cui si inebriò. Nell'antichità l'ebbrezza era considerata pari a uno stato d'estasi mistica. Essa aveva un carattere religioso prechè sembrava avvicinare l'uomo alla divinità, che lo invitava a esperienze nuove che avrebbero contribuito al progresso della civiltà!

Nella Bibbia si trovano più di cinquecento allusioni alla vite e al vino. Il non bere era considerato presso gli ebrei un fenomeno così sorprendente che essi vi vedevano una specie di influenza demoniaca: Giovanni Battista, che si asteneva dal bere, era considerato come in preda al demonio. Ma è anche vero che Gesù, che come tutti beveva, era accusato di amare troppo il vino.
Il suo primo miracolo ha avuto come oggetto proprio il vino, allorchè alle nozze di Cana, egli mutò in vino il contenuto di sei giare d'acqua. Molte furono le sue allusioni alla vite, e parecchie delle sue parabole vi fecero riferimento: secondo il Vangelo di San Giovanni egli arrivò persino a identificarsi con la vite "Mio Padre è il vignaiolo; io sono la vite perfetta; voi ne siete i tralci".

E la vita di Gesù si chiude con il rito della Cena; quando gli fu offerta la prima coppa, Gesù la respinse dolcemente, dicendo ai suoi discepoli:"Dividetela tra di voi, perchè, quanto a me, non berrò più il frutto della vite fino al giorno in cui ne berrò di nuovo con voi, miei amici, nella casa di mio Padre".
E dunque di una cosa sola siamo certi a proposito dell'Aldilà. Che c'è il vino...!


domenica 20 gennaio 2008

La salute che vien dal vino...


"...bere è un atto che realizzano le genti di lignaggio antico. Quando lo si usa il vino è salute e medicina. Aumenta la forza muscolare, esalta il senso genetico, stimola il senso nervoso psichico, rende facile l'eloquenza, spinge alla benevolenza, predispone all'associazione, al perdono e all'eroismo".

...E dunque, anche se il beone ricorda che " ci sono al mondo più ubriaconi vecchi che medici anziani", la regola è sempre nella moderazione.
Come si fa per tutte le cose preziose e belle, anche per il vino si raccomanda un uso parsimonioso...

lunedì 14 gennaio 2008

Tra un bicchiere di vino la via Emilia e il West




"Di Guccini porto nella memoria le bottiglie. Un tipo che come lui ha bevuto un Mar Caspio di vino dimostra che l'alcool non è affatto contrario all'arte"
Stefano Benni

Per anni e anni i suoi concerti si sono aperti all'insegna di un fiasco di vino oggi sostituito da una più signorile bottiglia. E durante il concerto beveva come se fosse in osteria, direttamente dal fiasco, allo scopo di rallegrare l'ugola, rattristata dalle note che emetteva...si, perchè Francesco Guccini come i più grandi poeti, nelle sue canzoni ha parlato dell'amore e della caducità delle cose, di attese e di rimpianti, del tempo che passa e dei misteri della vita.

"Se fossi accademico, fossi maestro o dottore ti insignirei in toga di 15 lauree ad honorem, ma a scuola ero scarso in latino e il pop non è fatto per me, ti diplomerò in canti e in vino qui in via Paolo Fabbri 43" (da Via Paolo Fabbri 43).

Nelle canzoni gucciniane il vino è euforia amichevole che permette ad una serata di acquistare valore, ma anche logica lucida ("al rosso saggio chiedi i tuoi perchè"); è la libertà delle notti ampliate a dismisura dalle chiacchiere seminate per le strade, è la voglia di vivere anche dopo tutti i fallimenti e le rinunce, dolci o tristi che siano.

"Eppure fa piacere a sera, andarsene per strade ed osterie, vino e malinconie, e due canzoni fatte alla leggera in cui gridando celi il desiderio che sian presi sul serio il fatto che sei triste o che ti annoi, e tutti i dubbi tuoi... "(da canzone di notte n.2).

E durante i suoi concerti, tra un sorso e l'altro, alternando canzoni a battutacce fulminanti, finisce anche per rimpiangere i bei tempi in cui il vino doveva sapere di vino, mentre "al giorno d'oggi trovi gente che è orgogliosa di farti sentire quanto il loro vino 'sappia di frutti di bosco'... che io mi ricordo i miei nonni… si incazzavano come delle pantere quando il vino sapeva di frutti di bosco... annusavano una bottiglia appena aperta e con tono schifato ti facevano 'bleah, buttala via, che sto' vino sa di frutti di bosco...' per non parlare di quelli che oggi ti vogliono vendere un vino che sa di crosta di pane… Ci prendeva tutti a bottigliate, mio nonno... 've l'avevo detto! ve l'avevo detto! questo vino è venuto uno schifo, sa di crosta di pane. Se l'aveste messo su come dicevo io..."







lunedì 7 gennaio 2008

Ci sarà allegria anche in agonia con il vino forte...




Ho amato Fabrizio de Andrè moltissimo e la sua morte ha lasciato dentro di me un grande vuoto. Le canzoni di Faber si sono ripetute nei miei giorni adolescenziali, raccontandomi storie di emarginati, ribelli, diseredati, umanità platealmente respinte alle quali Fabrizio, procedendo sempre in direzione ostinata e contraria, ha saputo restituire una dignità.

Fabrizio de Andrè è stato un grosso bevitore fino ai 45 anni. Tutta la sua discografia presenta una serie di "quadretti" di vita in cui i protagonisti contano più per l'essenza che per le azioni o per il loro passato: un'umanità emarginata dunque, a lui così cara e descritta con evidente simpatia, in quanto raffigurante la schiettezza contro l'ipocrisia. Tali personaggi dai sentimenti autentici sono anche descritti come coloro che cercano la felicità in un bicchiere di vino allo scopo di sbeffeggiare la morte e la cattiva sorte.

".... una gamba qua, una gamba là gonfi di vino, quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino.....loro cercan là la felicità dentro a un bicchiere, per dimenticare di esser stati presi per il sedere. Ci sarà allegria anche in agonia col vino forte, porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte".

Il vino visto dunque come una fuga, un elemento di consolazione, capace di alleviare le sofferenze quotidiane e di restituire un sorriso. Ma anche fedele e unico compagno di chi, come il suonatore Jones, sceglie di dedicare la propria esistenza ad un'ideale di libertà immateriale.

"... lui che offrì la faccia al vento, la gola al vino e mai un pensiero non al denaro, non all'amore nè al cielo".

Alla vigilia del nono anniversario dalla morte di Fabrizio, mi sembra opportuno ripetere ancora una volta che "è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati".

mercoledì 2 gennaio 2008

Un vino per ogni segno!


Ne avranno parlato anche altri blog, ma in quanto appassionata sia di vini che di astrologia, non posso esimermi dal riportare una sorta di Zodiaco Enologico, ideato da Pino di Mastrodonato con la consulenza dell'astrologa Susy Grosso: che ci crediate o meno gli astri, oltre ad influenzare il nostro carattere, possono aiutare a scoprire il vino più adatto a ciascun segno.


Ariete

Segno di Fuoco: vigore, decisione, combattività
Pregi: : sincerità e concretezza
Difetti: impulsività e aggressività
Segni particolari: coraggio e intraprendenza
Vino: Rosso corposo, Merlot o Cabernet

Toro

Segno di Terra: solidità, senso del dovere, fertilità
Pregi: costanza e affidabilità
Difetti: testardaggine e possessività
Segni particolari: talento artistico
Vino: un profumato Brachetto d'Asti

Gemelli

Segno di Aria: leggerezza e adattabilità
Pregi: simpatia e disponibilità
Difetti: spirito di contraddizione e polemica
Segni particolari: eterna giovinezza
Vino: un vino Rosato leggero, caratteristiche di freschezza e piacevolezza espresse proprio in questo vino da bere giovane.

Cancro

Segno di Acqua: intuizione e sentimento
Pregi: generosità e affettuosità
Difetti: possessività e suscettibilità
Segni particolari: estremo romanticismo
Vino: Vini dolci, Malvasia, Vin Santo o Passito di Pantelleria. La malizia aromatica e la delicatezza zuccherina entrano in sintonia con la dolcezza del Cancro.

Leone

Segno di Fuoco: coraggio e passionalità
Pregi: ottimismo, generosità
Difetti: presunzione, suscettibilità
Segni particolari: capacità di accentrare l’attenzione
Vino: un vino forte e mascolino come il Morellino di Scansano o un Chianti è adatto alle caratteristiche del segno.

Vergine

Segno di Terra: capacità di conservazione, senso del dovere
Pregi: affidabilità, coerenza
Difetti: insicurezza, ipercritica
Segni particolari: essenzialità, precisione
Vino: un vino di classe, corposo ed elegante come il Brunello di Montalcino.

Bilancia

Segno di Aria: capacità di comunicare e leggerezza
Pregi: capacità diplomatiche ed equilibrio
Difetti: testardaggine e infedeltà
Segni particolari: eleganza e raffinatezza
Vino: lo Spumante Italiano è perfetto per questo segno, elegante e raffinato.

Scorpione

Segno di Acqua: fertilità e capacità di dissolvere
Pregi: magnetismo e intelligenza
Difetti: prevaricazione e temerarietà
Segni particolari: un pungiglione
Vino: assolutamente Barolo per l'insondabile e trasformatore Scorpione.

Sagittario

Segno di Fuoco: dinamismo e passionalità
Pregi: simpatia e ottimismo
Difetti: ingenuità e approssimazione
Segni particolari:passione per lo sport
Vino: regalate a questo segno un vino estero...Retzina greco o Chardonnay Californiano.

Capricorno

Segno di Terra: concretezza, capacità di coesione
Pregi: fermezza e generosità
Difetti: intransigenza ed egocentrismo
Segni particolari: migliora col tempo
Vino: un vino rosso concreto, senza dubbio una sincera e schietta Barbera.

Acquario

Segno di Aria: creatività e fantasia
Pregi: inventiva, socievolezza
Difetti: opportunismo, egocentrismo
Segni particolari: abilità nelle pubbliche relazioni
Vino: Chardonnay barricato o un Sauvignon andranno benissimo.

Pesci

Segno di Acqua: sensibilità, dipendenza
Pregi: dolcezza e altruismo
Difetti: distrazione a autocommiserazione
Segni particolari: anticonformismo e intuitività
Vino: l'eleganza e il mistero del vitigno Cortese espressa in un Gavi come anche in tutti i grandi vini del Collio.