domenica 31 agosto 2008

Le wine-lovers


Tra i 13 milioni di italiane sopra i 14 anni che bevono vino, è stato stilato dal Censis una sorta di identikit che riconosce cinque diversi gruppi di "culture".
Secondo tale identikit, tre milioni di donne bevitrici appartengono alla tribù di “consumiste”, ancora orientate dalla tradizione e dal rapporto quantità-prezzo; quattro milioni sono invece "eclettiche", indirizzate nella scelta dei vini dai consumi del tempo libero e del fuori casa. Le "appassionate", circa un milione di donne, sono sempre più competenti ricercatrici di "esperienze" evolute; quattro milioni sono poi le "emergenti", donne in carriera decisamente influenti in fatto di trend e di brand, mentre le "eminenti" sono un milione, con scelte elitarie dei vini, ispirate dai comportamenti del "lusso".

E dove sarei io? Mmm, direi tra le "appassionate"...d'altronde non sono una donna in carriera, non scelgo i vini in base a criteri che si rifanno alla tradizione nè tantomeno motivata dai comportamenti del "lusso". Ma una categoria donna-sommelier, no????

mercoledì 27 agosto 2008

Le preferenze dei vip...


Su I Quaderni di WineNews è apparso un articolo in cui i vip del mondo dello spettacolo e della politica rivelano le loro preferenze in fatto di vino.

Ecco un estratto:

Carlo De Benedetti
La Barbera di Vietti, il Ben Rye’ di Donnafugata e il Barbaresco di Angelo Gaja.

Letizia Moratti, sindaco di Milano
Il Barolo Riserva Monfortino 1999 Conterno, il Tenuta di Trinoro 2001 Trinoro e il Sangiovese di Romagna Superiore Riserva Avi 2001 di San Patrignano.

Alessandro Profumo, Gruppo Unicredit
Il Sagrantino di Montefalco ‘25 Anni’ Arnaldo Caprai, il Langhe Rosso Eresia Bricco Giubellini e il Barolo Bricco Giubellini.

Sergio Marchionne, Gruppo Fiat
Brunello di Montalcino, Barbera d’Alba e le migliori etichette di Bordeaux.

Gino Paoli
Il Dolcetto d’Alba Madonna di Como 2005 Marchesi di Barolo, Barolo Brunate Le Coste 2001 Beppe Rinaldi e Barbaresco 2001 Gaja.

Albano Carrisi
Il Vega Sicilia Unico, Porto Quinta do Vesuvio e l’Amarone della Valpolicella Don Luigi Verze’.

Richard Parsons, Aol Time Warner
Brunello di Montalcino Riserva 1999 Il Palazzone, seguito da Solaia 1997 Antinori e il Sassicaia 1998 della Tenuta San Guido.

Paolo Bettini, campione del mondo di ciclismo
Ziro 2004 Felciatello, Montescudaio Rosso 2005 La Regola e Bolgheri Superiore Sapaio 2004 Podere Sapaio.

Giancarlo Caselli, procuratore generale di Torino
I vini del progetto ‘Libera Terra’ di Don Ciotti, il Chianti Classico e il Barbaresco.

La domanda sorge spontanea...a parte Letizia Moratti, ma le "vippesse" dove sono? Qualcuno si è preoccupato di chiedere anche a loro? Forse non berranno? Vi farò sapere...


martedì 26 agosto 2008

L'alcol rende troppo belli... (gli altri)


Vino e birra inducono a giudizi eccessivamente indulgenti sull'aspetto del prossimo, con successivo «pentimento».
La birra rende bello «quasi chiunque» salvo che passata la sbornia ci possono essere «antipatici» ripensamenti.
L'alcol rende più indulgenti col prossimo, almeno per quanto riguarda la valutazione estetica degli altri. Viene così confermata da una ricerca condotta dagli studiosi dell'Università di Bristol, e guidata dal professor Marcus Munafò, la convinzione popolare che si abbassino le pretese estetiche quando si ha un certo tasso alcolico nel sangue. Effetto che gli inglesi chiamano «le lenti della birra» attraverso cui le persone sembrano più attraenti.

AMORE CIECO - Lo studio è stato effettuato su 84 studenti universitari eterosessuali (maschi e femmine): ad alcuni è stata somministrata una bevanda alcolica aromatizzata al limone (circa 250ml, l'equivalente alcolico di un bicchiere di vino), ad altri una bevanda dal gusto simile ma priva di alcol. A tutti sono poi state presentate della foto di altre persone da giudicare. Gli «alcolizzati» hanno trovato in media più piacevole il viso fotografato. Ciò che colpisce nell'esperimento di Munafò è che, benché le cavie siano eterosessuali, l'aumentata attrattiva dovuta all'alcol non guarda in faccia al genere. La preferenza infatti aumenta sia che si tratti di immagini di persone dell'altro sesso sia che siano dello stesso.

Alle cavie sottoposte all'alcol sono state mostrate il giorno seguente le stesse foto. In condizioni di perfetta sobrietà però il giudizio sull'aspetto dei fotografati è stato più severo. L'esperimento dei ricercatori di Bristol non è ancora terminato: in futuro cercheranno di valutare se l'alta quantità di alcol renda ancora più indulgenti. Il problema è capire fino a che punto alzare il gomito può abbellire il prossimo e quando invece il tasso nel sangue è così alto da non permettere nemmeno il riconoscimento delle immagini.

Fonte - Il Corriere della sera

Ebbene, stasera mi sono venute un paio di idee niente male...Diciamo che ora saprei a cosa ricorrere con il mio uomo quando voglio nascondergli quei brufoletti di troppo......

Ode al vino


Vino color del giorno,
vino color della notte,
vino con piedi di porpora
o sangue di topazio,
vino,
stellato figlio
della terra,
vino, liscio
come una spada d’oro,
morbido
come un disordinato velluto,
vino inchiocciolato
e sospeso,
amoroso,
marino,
non sei mai presente in una sola coppa,
in un canto, in un uomo,
sei corale, gregario,
e, quanto meno, scambievole.

A volte

ti nutri di ricordi
mortali,
sulla tua onda
andiamo di tomba in tomba,
tagliapietre del sepolcro gelato,
e piangiamo
lacrime passeggere,
ma
il tuo bel
vestito di primavera
è diverso,
il cuore monta ai rami,
il vento muove il giorno,
nulla rimane
nella tua anima immobile.
Il vino
muove la primavera,
cresce come una pianta di allegria,
cadono muri,
rocce,
si chiudono gli abissi,
nasce il canto.
Oh, tu, caraffa di vino, nel deserto
con la bella che amo,
disse il vecchio poeta.
Che la brocca di vino
al bacio dell’amore aggiunga il suo bacio

Amor mio, d’improvviso

il tuo fianco
è la curva colma
della coppa
il tuo petto è il grappolo,
la luce dell’alcol la tua chioma,
le uve i tuoi capezzoli,
il tuo ombelico sigillo puro
impresso sul tuo ventre di anfora,
e il tuo amore la cascata
di vino inestinguibile,
la chiarità che cade sui miei sensi,
lo splendore terrestre della vita.

Ma non soltanto amore,
bacio bruciante
e cuore bruciato,
tu sei, vino di vita,
ma
amicizia degli esseri, trasparenza,
coro di disciplina,
abbondanza di fiori.
Amo sulla tavola,
quando si conversa,
la luce di una bottiglia
di intelligente vino.
Lo bevano;
ricordino in ogni
goccia d’oro
o coppa di topazio
o cucchiaio di porpora
che l’autunno lavorò
fino a riempire di vino le anfore,
e impari l’uomo oscuro,
nel cerimoniale del suo lavoro,
e ricordare la terra e i suoi doveri,
a diffondere il cantico del frutto.

Pablo Neruda


lunedì 25 agosto 2008

Le donne e il sogno di essere sommelier...


Ma quante donne vogliono essere sommelier??
Il comune denominatore delle mie partecipazioni in qualità di sommelier alle varie manifestazioni estive è stata la domanda da parte delle donne sul percorso che ho fatto per raggiungere questo traguardo: tutte interessate, tutte fortemente motivate e incuriosite...
Dal canto mio non ho fatto altro che incoraggiare questa loro passione: qui in Molise mi sento un pò sola...tutti, o quasi, sommelier maschietti!!!
Per chi nutre una passione autentica per il vino, può solo trovare piacevolissima la professione del sommelier. C'è da studiare però!
Viva dunque il vino... ed evviva le donne appassionate di vino!!!

Vini Doc in bag-in-box...


Vi riporto il comunicato diffuso dall’Associazione Italiana Sommeliers relativamente ai vini Doc in contenitori come i bag-in-box.

L’Associazione Italiana Sommeliers è contraria al decreto con cui il Ministero delle Politiche Agricole ha autorizzato la possibilità di confezionare vini DOC in contenitori alternativi al vetro, in particolare nei cosiddetti bag-in-box.

“Noi dell’Associazione Italiana Sommeliers – afferma il Presidente Terenzio Medri – vogliamo tutelare in maniera adeguata il vino di qualità. La decisione che dà il via libera alle confezioni alternative come il cartone rischia di danneggiare l’intero comparto e l’immagine del vino italiano, che ha mostrato di essere concorrenziale ed eccellente in questi anni. Non entriamo nel merito della conservazione e dell’invecchiamento del vino. Ve lo immaginate un vino DOC di un’annata particolarmente pregiata conservato in una confezione di cartone?”.

lunedì 18 agosto 2008

L' iWine....


L' iPhone, il telefonino-multimediale-quad-band della Apple ha una simpatica applicazione da scaricare: si tratta di un programma che trasforma l'iPhone in un bicchiere di birra virtuale, iBeer.

A quando, dunque, un iWine?

domenica 17 agosto 2008

L'E-Tongue non convince gli enologi


Finisce l'era del vino taroccato arriva il sommelier elettronico.
ROMA - Forse i puristi del vino troveranno la nuova invenzione poco poetica, ma la E-Tongue, l'innovativa lingua elettronica in grado di distinguere le annate del vino e le varietà d'uva utilizzate, si prospetta come un'arma in più nella lotta alle sofisticazioni. Una sorta di sommelier elettronico portatile che assaggia i vini e scova eventuali frodi o pericolose alterazioni.

Il nuovo dispositivo è stato annunciato sulla rivista The Analyst della Royal Society of Chemistry. A pensarlo e realizzarlo sono stati Cecilia Jonquera-Jiménez e i suoi colleghi del Barcelona Institute of Microelectronics. Al momento, la E-Tongue è ancora in fase di test, ma i ricercatori sono convinti di avere per le mani un sostituto, molto più affidabile, dei sommelier in carne ed ossa.

Costituita da una serie di piccole membrane sintetiche costruite su un unico chip di silicio chiamato "multisensor", la lingua elettronica è stata testata su nove campioni di vino del 2005 e sei campioni del 2004. Funziona grazie a sei sensori, ciascuno in grado di riconoscere specifiche proprietà del vino come l'acidità, il contenuto in alcol, lo zucchero. Ogni membrana ha una diversa sensibilità ai vari componenti chimici che distinguono una varietà d'uva da un'altra e l'annata del vino. Dopo sette mesi di sperimentazione i risultati sono molto promettenti.

Resta da capire il vero valore della lingua elettronica: i compratori di vino, sempre più tartassati dalle truffe enologiche, apprezzeranno di sicuro uno strumento che consente loro di verificare in maniera oggettiva le qualità del prodotto che vogliono comprare. Il fatto che sia portatile, inoltre, lo rende ancora più utile perché consente di svolgere le ispezioni direttamente sul campo di indagine, senza necessità di inviare i campioni a un laboratorio di analisi centralizzato e di attendere i risultati dei test. "Il dispositivo - ha spiegato la Jimenez-Jorquera - può essere usato per smascherare eventuali frodi, per esempio connesse al vitigno di provenienza del vino, all'annata della bottiglia e anche alla presenza di altre sostanze".

Fra l'utenza che potrebbe giovarsi della nuova invenzione ci sono anche tanti ricchi collezionisti di vino. Il terribile, grande segreto di molti di loro, infatti, è che non hanno il palato per capire se davvero quello che hanno comprato è un Brunello di Montalcino del 1995 oppure no. Questo li espone al pericolo di spendere centinaia di migliaia di euro per poi ritrovarsi con litri e litri di un vinello discreto.

Di certo, i più famosi esperti di vino del mondo non si aspettano che la E-Tongue li estrometta dal mercato tanto facilmente. Benché ammetta che la sua conoscenza del nuovo dispositivo è limitata, il critico enologico statunitense Robert Parker sostiene che "è difficile credere che un computer possa interpretare tutte le sfumature di profumo e gusto tanto bene quanto la ghiandola olfattiva e le papille umane". Ma la scienza evidentemente, non la pensa come lui, se è vero che la Nasa starebbe lavorando già a un "E-Nose", un naso elettronico per "scovare" le molecole dell'aria nel tentativo di automatizzare il processo di individuazione degli esplosivi.

Fonte: la Repubblica