domenica 17 agosto 2008

L'E-Tongue non convince gli enologi


Finisce l'era del vino taroccato arriva il sommelier elettronico.
ROMA - Forse i puristi del vino troveranno la nuova invenzione poco poetica, ma la E-Tongue, l'innovativa lingua elettronica in grado di distinguere le annate del vino e le varietà d'uva utilizzate, si prospetta come un'arma in più nella lotta alle sofisticazioni. Una sorta di sommelier elettronico portatile che assaggia i vini e scova eventuali frodi o pericolose alterazioni.

Il nuovo dispositivo è stato annunciato sulla rivista The Analyst della Royal Society of Chemistry. A pensarlo e realizzarlo sono stati Cecilia Jonquera-Jiménez e i suoi colleghi del Barcelona Institute of Microelectronics. Al momento, la E-Tongue è ancora in fase di test, ma i ricercatori sono convinti di avere per le mani un sostituto, molto più affidabile, dei sommelier in carne ed ossa.

Costituita da una serie di piccole membrane sintetiche costruite su un unico chip di silicio chiamato "multisensor", la lingua elettronica è stata testata su nove campioni di vino del 2005 e sei campioni del 2004. Funziona grazie a sei sensori, ciascuno in grado di riconoscere specifiche proprietà del vino come l'acidità, il contenuto in alcol, lo zucchero. Ogni membrana ha una diversa sensibilità ai vari componenti chimici che distinguono una varietà d'uva da un'altra e l'annata del vino. Dopo sette mesi di sperimentazione i risultati sono molto promettenti.

Resta da capire il vero valore della lingua elettronica: i compratori di vino, sempre più tartassati dalle truffe enologiche, apprezzeranno di sicuro uno strumento che consente loro di verificare in maniera oggettiva le qualità del prodotto che vogliono comprare. Il fatto che sia portatile, inoltre, lo rende ancora più utile perché consente di svolgere le ispezioni direttamente sul campo di indagine, senza necessità di inviare i campioni a un laboratorio di analisi centralizzato e di attendere i risultati dei test. "Il dispositivo - ha spiegato la Jimenez-Jorquera - può essere usato per smascherare eventuali frodi, per esempio connesse al vitigno di provenienza del vino, all'annata della bottiglia e anche alla presenza di altre sostanze".

Fra l'utenza che potrebbe giovarsi della nuova invenzione ci sono anche tanti ricchi collezionisti di vino. Il terribile, grande segreto di molti di loro, infatti, è che non hanno il palato per capire se davvero quello che hanno comprato è un Brunello di Montalcino del 1995 oppure no. Questo li espone al pericolo di spendere centinaia di migliaia di euro per poi ritrovarsi con litri e litri di un vinello discreto.

Di certo, i più famosi esperti di vino del mondo non si aspettano che la E-Tongue li estrometta dal mercato tanto facilmente. Benché ammetta che la sua conoscenza del nuovo dispositivo è limitata, il critico enologico statunitense Robert Parker sostiene che "è difficile credere che un computer possa interpretare tutte le sfumature di profumo e gusto tanto bene quanto la ghiandola olfattiva e le papille umane". Ma la scienza evidentemente, non la pensa come lui, se è vero che la Nasa starebbe lavorando già a un "E-Nose", un naso elettronico per "scovare" le molecole dell'aria nel tentativo di automatizzare il processo di individuazione degli esplosivi.

Fonte: la Repubblica

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